Cenni storico-artistici

L’oratorio fu eretto nel Seicento per volontà di Giovanni Antonio Scala che, con disposizione testamentaria, incaricò i suoi eredi di erigere una chiesa su questa terra. Sulla facciata compare lo stemma della famiglia committente, una scala dorata a cinque pioli su sfondo azzurro. Al centro, si intravvede una figura in cui si ravvisano il saio e il bastone che rinviano all’iconografia di Sant’Antonio Abate.
L’edificio custodisce un pregevole patrimonio pittorico di artisti ignoti. Sul muro del presbiterio, sono collocati all’interno di un riquadro la Madonna con il Bambino, Sant’Antonio Abate, raffigurato con i suoi classici attributi, il bastone a T e la campanella, e San Bernardo, ritratto con il bastone pastorale in una mano, un libro nell’altra.
Nel catino absidale è inserita la Crocifissione di Cristo. Ai lati, con i loro rispettivi nomi che le identificano, si individuano Santa Lucia, colta nell’atto di offrire a Cristo la coppa del martirio sulla quale sono posati i suoi occhi e Santa Liberata da Como, con un neonato in fasce nelle braccia.
Sul fronte dell’arco trasversale è rappresentata l’Annunciazione, mentre sui piedritti, in due finte nicchie, sono raffigurati San Sebastiano, trafitto da frecce e San Rocco, la coscia segnata dal bubbone della peste.
Completano questo ricco insieme preziose stampe della fine del Settecento che illustrano le quattordici stazioni della Via Crucis e un dipinto a olio di autore ignoto che raffigura la Madonna con il Figlio.
(Testo a cura di Louise Dalmas)