Cenni storico-artistici

La chiesa, ubicata in un luogo appartato con vista su alcuni nuclei di Barbengo e le colline circostanti, sorge lungo la strada cantonale che porta a Figino. Fu eretta negli anni 1891-1895 per iniziativa di Carlo Martinetti e sua moglie Francesca.
Di epoca contemporanea è la cappella funeraria di famiglia, in porfido e granito, posta dietro l’edificio.

L’interno presenta una navata centrale a tre campate e due laterali, un transetto e un coro semicircolare a est con finestre.
Le pareti, tinteggiate di rosa chiaro, sono sobrie. In fondo a ogni navata laterale spiccano due oli su tela del pittore Giacomo Martinetti (1842-1910), nipote del committente. Uno, eseguito nel 1871, raffigura San Carlo che sorregge un bambino e fa riferimento a un episodio narrato dal suo segretario durante l’ondata di peste che colpì Milano nel 1576; l’altro (1896) rappresenta Santa Francesca Romana con l’abito nero, nonché il velo bianco delle benedettine mentre distribuisce il pane ai poveri.
Al centro dello spazio presbiteriale l’altare maggiore è decorato da motivi geometrici con ciborio in marmo bianco, mentre ciascun braccio del transetto ospita altari in legno decorati con elementi fitomorfi, una nicchia contenente una scultura e vetrate prevalentemente ornate di santi.
Testo a cura di Louise Dalmas
